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Psicologia dei colori

20 Giugno 2018 / admin

Psicologia dei colori

Psicologia dei colori: elementi essenziali 

Il colore non è direttamente presente negli oggetti, il colore è un’esperienza frutto di un articolato processo cognitivo, o per meglio dire una sensazione. Vedere il mondo a colori è il risultato di uno scambio di informazioni, trasmesse dalla luce all’occhio umano, un scambio garantito dal corretto funzionamento del nostro sistema biologico. Il colore non può essere spiegato con una teoria che sia solo meccanica, ma deve trovare spiegazione più profonda nella poetica, così come nell’estetica o anche nella psicologia dei colori. Ognuno di noi ha un colore preferito nel quale si identifica, o lo trova particolarmente gradevole da guardare con i propri occhi. E se vi dicessi che ogni colore suscita uno stato d’animo nel vostro cervello?

La psicologia dei colori si occupa proprio di questo, cioè di dare un significato ai singoli colori in modo da prendere in considerazione le elaborazioni di specifici stati d’animo nella propria testa. Prima di procedere nell’approfondimento della psicologia del colore è bene ripassare quali siano i i dati su cui si basano tutti questi sudi.

Partiamo dal chiarire che vi sono tre componenti che differenziano e ci danno la possibilità di classificare i colori:

  • Tonalità: indica nel gergo la cromaticità o più colloquialmente la sua tinta, dal punto di vista scientifico si parla di tonalità a sé quando questo colore ha una sola lunghezza d’onda nel suo spettro della visibilità.
  • Luminosità: può essere intesa anche come brillantezza, quanta luce contiene il colore in sè.
  • Saturazione: è la purezza dell’intensità dello stesso colore, più un colore è contaminato da altri meno intensa sarà la sua resa nello spettro della visibilità.

I colori fanno parte della nostra vita quotidiana, le intenzioni di acquisto e l’impulsività nell’acquistare un prodotto sono determinate in primis dal colore di ciò che si vuole comprare. Ecco perché certi colori vengono usati solo in ambiti specifici.
Per fare alcuni esempi prendiamo il colore bianco e spendete una decina di secondi del vostro tempo per pensare a che cosa suscita questo colore non colore. Il bianco evoca freschezza, senso di pulito, semplicità, minimalismo… ed ecco perché lo si vede spesso nel settore domestico, religioso, medico, tecnologico, nuziale e tanti altri.
Prendendo un altro esempio ancora, l’azzurro evoca innocenza, tranquillità e serenità, pacatezza, per questo motivo spicca nel settore dell’infanzia prevalentemente maschile, così come il rosa è largamente diffuso nel settore infantile ma per le bambine.

Tornando al blu, questo evoca sicurezza, affidabilità, serenità, ed è per questo che in molti film si possono notare le pareti dei neonati di un bel colore blu pastello. Ma non è solo questo, perché siamo circondati dai loghi dei social network e tutti in blu: Facebook, Messenger, Twitter, Telegram, Tumblr.
La scelta del colore sta nello stato d’animo che il produttore vuole far suscitare nel consumatore, il rapporto prodotto/colore/consumatore è quindi ben studiato da tutte le aziende di marketing che si occupano di vendite. Più questo rapporto è equilibrato, più il prodotto avrà successo e più questo verrà acquistato dai consumatori.

 

 

 

Fonte: https: //www.robadagrafici.net/psicologia-dei-colori-primi-passi/  

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