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“I risultati contano più dei like”. Intervista a Salvatore Aranzulla

6 Luglio 2017 / admin

“I risultati contano più dei like”. Intervista a Salvatore Aranzulla

Aranzulla.it è uno tra i 30 siti più visitati in Italia e il primo nel settore tecnologico, con un bacino di ben 14 milioni di utenti e un fatturato che sfiora i 2 milioni di euro. La KokoDesign ci tiene a riportarvi la storia di successo di Salvatore e del suo team e di parlarvi dell’importanza di avere un modello di BUSINESS PLAN preciso, pianificato e con uno sguardo rivolto al futuro.

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Quante volte Aranzulla.it ha salvato le foto delle tue vacanze o ti ha permesso di recuperare una password?

Tu sei lì a sperticare le dita sulla tastiera, scrivendo e cancellando, poi scrivendo ancora, cercando affannosamente le parole giuste.

Le hai scattato una foto bellissima, in riva al mare al tramonto: i suoi capelli morbidi color rame cullati dal vento; già la luce era un filtro di Instagram e come svolazzava quel foulard rosso!

Gliela invierai assieme a una frase dolce, che solo a pensarci avverti la strizza della grande occasione: sì, oggi le dirai tut… COSA?!? Dove sono le foto di ieri??? Come ?⚡⚡@!? si sono cancellate?!? (…seguono diverse imprecazioni)

Poi un momento di lucidità, una corsa frenetica su Google: “recuperare foto cancellate” e la query disperata che si fa preghiera incontra il suo Salvatore. Aranzulla, appunto.

Un paio di click, robetta che ti può spiegare tuo cugino mentre mangi arancine sulla veranda della casa al mare, e la tua storia d’amore è salva. Se non vieni friendzonato.

Salvatore Aranzulla è un divulgatore informatico, di quel tipo che non sbrocca se non afferri proprio al volo: il tono colloquiale e amichevole dei suoi post indirizza verso una soluzione pratica del problema descrivendo i passaggi in modo netto e basico.

Per dirla ancora con la metafora della casa al mare, sarà decisamente più facile imparare in un contesto leggero, fra amici.

salvatore aranzulla intervista

Non si tratta di insegnare cattedraticamente ma di stimolare le curiosità e risolvere i problemi quotidiani.

L’impatto dei tutorial di Salvatore Aranzulla sulla mia generazione è stato evidente: molti curiosi della prima ora hanno scelto percorsi formativi legati al digitale, incoraggiati dagli spunti offerti dai primi tutorial gratuiti.

Non erano molti all’inizio degli anni Duemila, ma Salvo era già attivo da tempo, ora per dirci come formattare un pc, poi dove scaricare un .mp3 converter.

Facciamo domande, continuamente, e le facciamo perché cerchiamo risposte.

Quando queste risposte sono utili e centrate, ci permettono di raggiungere un certo grado di soddisfazione nella risoluzione del problema. Siamo ormai abituati a riferirci a internet per qualunque informazione ci serva e, quando troviamo risposte frequenti da uno stesso canale, tendiamo a considerarlo autorevole.

Quanti problemi ha risolto, nel corso degli anni, un post di Salvatore Aranzulla al tuo portatile, alla tua fotocamera digitale o alla tua stampante?

Salvatore Aranzulla, divulgatore informatico e imprenditore

Sono certo che anche quelli che storcevano il naso, sostenendo la cancellazione della pagina omonima su Wikipedia, ne abbiamo usufruito ampiamente.  Salvatore Aranzulla punta alla enciclopedicità.

Ha moltissimi sostenitori: certo non gli sfugge quanto sia importante metterci la faccia, oggi più che ieri quando i clienti di internet leggevano solo articoli.

Anche sfornando centinaia di post, la pervasività del mondo digitale nella quotidianità rende necessaria una certa esposizione mediatica, un sapiente impiego di strategie di marketing e Digital PR.

In questa intervista mi ha ripetuto più volte di non essere affatto interessato ai like, perché parametro semplicemente inutile.

Non fatico a crederci: la distanza percepita che crea la popolarità sul web è strana perché dal vivo Salvatore Aranzulla è un (normale) super innamorato del lavoro che fa e, soprattutto, dei risultati che l’impegno porta.

Perché, a conti fatti, le bollette non le pagano i cuoricini su Twitter.

Però l’esposizione è inevitabile e anche consumare un panino o prendere l’autobus diventano discussioni, argomenti, a volte polemiche da gestire. Esposizione inevitabile, dicevamo, forse troppo pesante per qualcuno a cui piace più lavorare che chattare.

Se diamo per scontata la validità del secondo teorema di Rudy Bandiera sui social, più hai seguito più hai detrattori.

Nonostante un evento formativo completamente dedicato a lui che si terrà il 10 novembre a Milano, Salvatore cerca di mantenere un basso profilo. Però, scusa, come fai a passare inosservato se organizzi un Aranzulla Day?

L’evento che promette di svelare molti dei segreti tecnici del blog di successo di Salvatore, è anche una grande campagna di personal branding in cui la figura di Aranzulla compare in ogni declinazione, dal volto vettorializzato delle grafiche alla menzione nel nome dell’evento, fino alla foto con la posa Steve Jobs.

Sebbene l’appuntamento abbia un taglio tecnico (ottimizzazione SEO, creazione di contenuti di qualità), c’è da scommettere nella presenza di molti operatori della blogosfera e anche di tanti curiosi e fan. E spunta anche un’offerta di lavoro, dedicata proprio a chi scrive per passione e per mestiere.

Insomma, facciamocelo spiegare da lui, che è bravo: Salvatore Aranzulla, l’influencer che non voleva essere influencer.

Salvatore Aranzulla

Salvatore Aranzulla in versione Steve Jobs

Da molti anni sei un punto di riferimento per le persone che cercano in rete. Ti definiresti un influencer?

Sinceramente non ho mai associato alla mia figura termini come Influencer, Startupper o Web Star. Semplicemente io faccio il divulgatore informatico e faccio l’imprenditore in parallelo in rete, perché Aranzulla.it non è solo un blog o un sito, è una vera e propria azienda.

Non si può però negare che il mio team e io esercitiamo una certa influenza sulle persone tramite gli articoli: se consiglio un prodotto invece di un altro spesso fa la differenza. Questo accade perché Aranzulla.it è uno tra i 30 siti più visitati in Italia e il primo nel settore tecnologico.

Solo per fare un esempio, attraverso le guide di acquisto presenti in alcuni degli articoli del nostro sito, generiamo tra i 4 e i 5 milioni di euro all’anno di fatturato per Amazon. Questo “solo” attraverso le affiliazioni degli articoli.

Un altro dato che può chiarirci le idee sul valore del prodotto è che noi vendiamo centinaia di migliaia di euro all’anno di abbonamenti telefonici, perché abbiamo degli articoli nei quali consigliamo qual è la migliore offerta ADSL secondo noi, o qual è la migliore offerta telefonica.

Si tratta, quindi, di numeri importanti.

Spesso sento parlare di Influencer o di termini di questo tipo, associati a persone praticamente sconosciute che in realtà nessuno segue, ma che continuano a far parte di un “gruppo” di persone ristrette che si autocitano tra di loro.

Mi sembra un po’ la storia dei blogger di dieci anni fa, quando c’erano questi personaggi un po’ improvvisati che partecipavano agli stessi convegni, che si linkavano a vicenda, ma che poi non hanno mai veramente realizzato una carriera in questo settore.

Secondo me bisognerebbe un po’ contestualizzare la situazione degli Influencer. Personalmente preferisco definirmi divulgatore informatico e imprenditore.

Sicuramente va fatta una riflessione su questa figura in Italia, perché ci sono persone che chiedono anche cifre importanti alle aziende per un post, ma in realtà non hanno il seguito in termini di numeri che dichiarano. Credo che a lungo andare le aziende vorranno comunque avere dei risultati e la capacità di far fatturare davvero avrà un grosso peso.

Qual è il rapporto di Salvatore con il web? Fake-news, cyberbullismo, istigazione all’autolesionismo. Il web è ancora un bel posto?

In realtà io limito la mia presenza sul web al sito e ai canali legati al sito (Facebook, Twitter, Instagram). Per il resto non partecipo a gruppi o community. Ho un approccio estremamente riservato.

Faccio il mio lavoro e penso di farlo bene. Non entro nel merito di fenomeni e mode del momento, ho un approccio piuttosto distaccato. Utilizzo Internet solo come strumento di comunicazione, per il mio lavoro, per le attività che mi riguardano come Salvatore Aranzulla e basta. In genere non entro nel merito delle discussioni, anzi evito di interagire su post o commenti particolarmente caldi.

salvatore aranzulla intervista

Hai visto il film The Startup? Non sarebbe stato più interessante un film su di te?

Non ho visto il film, anche se ho letto della polemica sui profili di alcuni amici nei confronti di questo ragazzo. Avendo un approccio più limitato al mio ambito professionale, continuo a non capire le persone che passano le loro giornate a criticare il lavoro degli altri o a criticare un film, o a criticare una persona.

Se l’idea funziona avrà modo di continuare ad esistere. Se l’idea, invece, è una bufala, come molti dicono, se l’azienda non sta in piedi, arriverà un momento in cui quest’azienda chiuderà. Quindi in realtà io non ho partecipato a queste polemiche, ma mi stupisco della scelta delle persone di utilizzare il loro tempo per criticare gli altri.

Vero è anche che una grossa esposizione mediatica non può sopperire alla mancanza di risultati. Per chiarire il concetto: anche Aranzulla.it, che è un’azienda, se non dovesse più fare fatturato chiuderebbe, lasciando chiaramente a casa le persone lavorano con me. Per quanto io possa raggiungere la stampa, andare in TV o fare interviste, se l’azienda non sta in piedi a un certo punto chiuderà.In realtà il mercato fa sempre da filtro di qualsiasi idea. Anche l’idea migliore del mondo, se non sta in piedi è destinata a fallire.

In tantissimi ti amano: qual è il meme che ti ha fatto più divertire?

Ce ne sono molti, è vero, e alcuni sono davvero divertenti. Apprezzo molto l’affetto che mi dimostra chi mi segue. Uno che mi ha fatto sorridere di più è senz’altro quello con lo sfondo di una città futuristica e splendida, con il testo: Come sarebbe il mondo se governasse Salvatore Aranzulla.

salvatore aranzulla

A qualcun altro non piaci: anche tu hai degli Haters? Come li affronti?

Diciamo che ormai gli haters sono davvero pochi, pochi, pochi e anche qualora la polemica dovesse arrivare sulle nostre pagine non la alimentiamo e la lasciamo spegnere. Il mio approccio è sempre molto soft, c’è spazio per tutti ma io mi concentro prevalentemente sul mio lavoro e ho poco tempo da perdere.

Se le visite del sito continuano a crescere, se gli utenti sono contenti e se gli inserzionisti del sito sono contenti, io sono contento. Se il sito perdesse quote di mercato, oppure perdesse visite, è logico che andrebbe fatta una riflessione. Ma nel momento in cui il sito è apprezzato sia dagli utenti che dagli inserzionisti, io sono a posto così.<
Per quanto riguarda gli hater, quello che loro scrivono, loro lo leggono, a me non interessa. Sono un po’ talebano riguardo a questo: io lavoro e quindi guardo ai risultati del mio lavoro.

Riesci a tenere il passo dei millennial o dobbiamo aspettarci un “nuovo Aranzulla”?

In realtà siamo sempre aggiornati su tutte le novità, anzi è proprio dalle richieste dei lettori che procediamo alle modifiche di articoli già scritti o alla stesura di contenuto completamente nuovi.

Appena riceviamo una segnalazione su una novità, corriamo ad aggiornare i contenuti e questo ci consente di essere sempre sul pezzo.

link: http://www.ninjamarketing.it/2017/07/03/salvatore-aranzulla-intervista/

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